Farmaci ad oggi disponibili per la cura del Morbo di Alzheimer
Purtroppo ad oggi non abbiamo a disposizione farmaci in grado di curare il morbo di Alzheimer anche se esistono molte sperimentazioni in corso per trovare nuove strategie, abbiamo comunque a disposizione farmaci utilizzati in terapia che possono alleggerire i sintomi e ritardare l’evolversi della malattia specialmente se presa nei primi stadi, andiamo quindi a parlare di questi farmaci per capire il loro ruolo e come si comportano nei vari stadi del morbo di Alzheimer.
Ad oggi esistono due classi diverse di farmaci approvati in Italia per il trattamento dell’Alzheimer, gli Inibitori dell’acetilcolinesterasi ed i farmaci che agiscono sul sistema glutammatergico cerchiamo quindi di capire come si comportano queste due classi di farmaci e quali sono nello specifico..
Inibitori dell’acetilcolinesterasi
Gli inibitori dell’aceticolinesterasi inibiscono l’enzima acetilcolinesterasi che degrada l’acetilcolina ” un importante neurotrasmettitore responsabile della trasmissione nervosa sia a livello del Sistema nervoso centrale (SNC) che del Sistema nervoso periferico (SNP) “ l’inibizione dell’ acetilcolinesterasi porta quindi ad un aumento della quantità di acetilcolina favorendo in questo modo la trasmissione chimica tra cellula e cellula indebolita dal morbo di Alzheimer alleggerendo cosi i sintomi e cercando di influenzare il normale decorso di questa malattia.
i farmaci in grado di far questo sono:
Rivastigmina (es. Exelon, Rivastigmina Teva, Nimvastid, Prometax, Rivastigmina Actavis)
Galantamina (es. Reminyl)
Donepezil (es. Memac, Aricept)
Tacrina
Questi farmaci vengono prescritti generalmente nella fase lieve della malattia, sarà compito del medico capire quale di questi è meglio tollerato dal paziente di fatti possono avere effetti collaterali quali, bradicardia, diarrea, nausea e vomito.
Farmaci che agiscono sul sistema glutammatergico
La memantina indicata per rallentare il deterioramento cognitivo presenta un ruolo neuroprotettivo a dosaggi terapeutici essendo un antagonista specifico dei recettori NMDA (N-metil-D-aspartato), si pone quindi come presidio terapeutico nelle demenze e in particolare nelle forme moderate e gravi della malattia di Alzheimer. Il glutammato stimola, infatti, diversi recettori post-sinaptici, di cui il principale è il recettore NMDA, particolarmente coinvolto nei processi della memoria, nelle demenze e nella patogenesi della malattia di Alzheimer.
La memantina è un antagonista specifico, non competitivo del recettore NMDA. L’efficacia clinica della memantina nella malattia di Alzheimer di grado da moderato a severo è stata valutata in uno studio randomizzato placebo-controllato negli Stati Uniti http://www.nejm.org/doi/pdf/10.1056/NEJMoa013128, dove ha dimostrato di avere una moderata azione di riduzione temporanea del deterioramento cognitivo e successivamente in una meta-analisi della Cochrane Collaboration http://www.alzheimersanddementia.com/article/S1552-5260(05)00026-9/abstract. È importante sottolineare che attualmente la memantina è il solo farmaco approvato per l’uso nelle forme moderate-severe della malattia di Alzheimer.
2 commenti
Molto utile .e da conservare l.articolo.
Purtroppo noi lo compriamo perchè le ASL vogliono dare il generico e c’èdifferenza